lunedì 27 maggio 2013

S. Maria del Sabato Santo, un anno dopo

Un anno fa, il 27 maggio 2012, avveniva la cerimonia di dedicazione della nuova chiesa di S. Maria del Sabato Santo.
Un data significativa che oggi vogliamo ricordare ripercorrendo brevemente le
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 tappe fondamentali di questa giovane parrocchia, che in pochissimi anni, grazie all’intraprendenza del giovane parroco, Don Massimo D’Angelo, in collaborazione con le associazioni e i gruppi presenti in parrocchia, è riuscito a far nascere non solo una chiesa, ma una vera e propria comunità.
Nel 1973, Mons. Vincenzo Fagiolo, Arcivescovo della Diocesi di Chieti-Vasto, instituisce la parrocchia di Sant’Antonio Abate. Quasi dieci anni più tardi, il 29 maggio del 1982, lo stesso Vescovo, istituisce la nuova parrocchia di Maria SS. Immacolata, che abbraccia il Rione San Michele e il nuovo quartiere in forte espansione chiamato “dei fiori”, conferendo,  quattro anni più tardi, l’incarico di primo parroco a Don Tommaso Di Stefano.
Nel 2001, Mons. Edoardo Menichelli unisce le due parrocchie sotto il nuovo titolo di S. Maria del Sabato Santo. All’inizio del 2007, con l’arrivo di Don Massimo D’Angelo, nominato primo parroco della neonata parrocchia, viene dato un forte impulso per la realizzazione della nuova chiesa. Il progetto di realizzazione, affidato il 15 febbraio 2007 al centro AVE Arte di Loppiano (FI), il 21 gennaio 2008 viene approvato dalla commissione d’Arte Sacra della Arcidiocesi di Chieti-Vasto, ed il 4 maggio 2008 segue l’approvazione della commissione edilizia della CEI. Dopo il rilascio della concessione edilizia da parte del Comune di Vasto, si passa alla fase esecutiva dell’opera con una previsione di spesa di oltre 3 milioni di euro, di cui il 75% circa finanziato dalla CEI e il restante 25% a carico della Parrocchia.
Il 9 giugno del 2009, solo quattro anni fa, sull’area individuata per la costruzione del complesso parrocchiale, nei pressi della storica residenza del Barone Cardone, successivamente ereditata dalla famiglia Ciccarone, avviene la suggestiva cerimonia della posa della prima pietra. “Una volta c’era una sola comunità”, afferma il parroco, Don Massimo D’Angelo, durante la celebrazione, “poi c’erano due comunità, oggi c’è una sola famiglia e una sola comunità. Una comunità di strada, ma che non è partita da zero, una comunità con la passione del Vangelo che ha scritto nel silenzio in questi anni. Abbiamo  la consapevolezza di costruire insieme alla chiesa l’oratorio, non solo un edificio nell’edificio, ma dei cammini e la voglia di farsi sentire, non di apparire”.
Grazie allo stato dei lavori piuttosto avanzato, l’anno successivo, a conclusione della Visita Pastorale di Mons. Bruno Forte, viene celebrata una suggestiva S. Messa all’interno del cantiere.
Nell’aprile del 2011, nella chiesa di Sant’Antonio Abate, vengono benedette le tre campane, successivamente collocate sul campanile della nuova chiesa, dove spicca una grande croce in acciaio inox alta ben14 metri. La campana grande, del peso di 520 kg., la cui nota è un SOL, è dedicata a S. Maria del Sabato Santo, Madre della Speranza; la campana media, del peso di 280 kg., la cui nota è un SI, è dedicata a San Michele, ed è stata fusa a devozione dell’Associazione Famiglia San Michele e dei fedeli; la campana piccola, la cui nota è un RE, è dedicata a Sant’Antonio Abate, a devozione del Comitato Festa Sant’Antonio Abate.
Lo scorso 27 maggio, alla presenza della autorità civili e militari, e soprattutto di tanti fedeli, Mons. Bruno Forte presiede la cerimonia di dedicazioni della nuova chiesa di S. Maria del Sabato Santo. Una chiesa moderna, davvero molto bella e apprezzata da tutti, realizzata con sobrietà e gusto; senza dimenticare la sala teatro, le aule catechistiche e le altre strutture necessarie allo svolgimento delle attività parrocchiali.
Una chiesa ed una comunità viva quella di S. Maria del Sabato Santo, che giorno dopo giorno cresce e diventa sempre più un punto di riferimento importante per tanti ragazzi e giovani.
I nostri più sinceri auguri al parroco, Mons. Massimo D’Angelo, al parroco emerito, Don Tommaso Di Stefano, ai gruppi parrocchiali, ai catechisti, agli educatori e animatori, e a tutti coloro, che nel loro piccolo, con gesti importanti e meno importanti, visibili e meno visibili, aiutano questa comunità a crescere e sentirsi sempre più unita.


Lino Spadaccini





















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